13 gennaio
di Geronimo Carreras ·
Sant'Ilario di Poitiers è in pole position nell'elenco dei santi di oggi.
È nato a Poitiers, in Francia, all'inizio del IV secolo. Verso il 350 fu nominato vescovo e combattè con coraggio contro gli ariani, dando prova di capacità retoriche. L'Imperatore Costanzo lo condannò all'esilio in Asia Minore.
Scrisse opere di sapienza e dottrina in difesa della fede cattolica e opere di esegesi biblica. La sua più famosa è il De Trinitate.
Morì nel 367. È il patrono degli avvocati, degli esiliati ed è invocato contro il morso dei serpenti, poiché a lui è attribuita la miracolosa liberazione dell'isola di Gallinara da questi rettili.
Assieme al ricordo di sant'Ilario, c'è quello di San Leonzio di Cesarea di Cappadocia, Beata Veronica da Binasco, San Remigio di Reims, San Vivenzio, Sant'Agrizio di Treviri, Santi Ermilio e Stratonico ed i Santi Gumesindo e Servidio.
La FIGC, attraverso la sua rivista ufficiale Foot-Ball di allora, dichiara l’intenzione di creare “una squadra nazionale composta da soli giuocatori italiani”. È il 13 gennaio del 1910.
A lanciare questa idea fu Luigi Bosisio, presidente dell’epoca, e uno dei più convinti fautori dell’italianizzazione del calcio in Italia.
A selezionare i giocatori per la Nazionale fu una Commissione Tecnica Arbitrale, composta da cinque membri: Umberto Meazza, Agostino Recalcati, Alberto Crivelli, Gianni Camperio e Achille Gama Malcher. Erano ovviamente gli unici più esperti a livello di conoscenze tecniche e tattiche, vista la mancanza di allenatori professionisti.
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