Proporre soluzioni non è “fare politica”!
Non sono passati neppure un paio di giorni dal mio post su Facebook, che prontamente qualche benpensante lo ha strumentalizzato, parlando di politica, di destra o sinistra in egual misura.
Ecco il post incriminato:
Ci vuole poi così tanto a capire che questa foto non sta dicendo che è meglio o peggio la destra o la sinistra?
Potete essere d’accordo con me o anche in disaccordo; ciò che invece non tollero è il volere per forza leggere fra le righe quando di righe ce ne sono due, per impaginazione di Facebook! Ovvero, chiariamo anche questo, ho semplicemente detto che tale scelta non si è dimostrata assennata per la città di Cagliari.
C’è chi avanza gli esempi di altre amministrazioni comunali, c’è chi dice che va benissimo così, e ben vengano tutte le opinioni! Ciò che non va bene è il volere per forza identificare il mio post come “anti-sinistra”, perché non lo è!
Il momento che sta vivendo cagliari è particolarmente fibrillante: il 16 giugno prossimo, i cagliaritani sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco del capoluogo sardo. I candidati sono tre: Francesca Ghirra per il centrosinistra, Paolo Truzzu per il centrodestra, ed Angelo Cremone della lista Verdes per Cagliari.
È palese – scontato – ovvio (scegliete voi quale aggettivo vi aggrada maggiormente) che l’annosa questione dei rifiuti è un asso nella manica che ogni singolo candidato si gioca in campagna elettorale!
È la scoperta dell’acqua calda! Ma scegliere un’opzione rispetto ad un’altra, non è fare politica! Né tantomeno fare campagna elettorale!
Personalmente conosco due dei tre candidati già da tempo, e non sto qui a scrivere quale di questi tre avrà la mia preferenza, ma credo che sia un dovere civico esprimersi in merito alle scelte fatte dall’amministrazione comunale, sia quando queste sono positive ed incontrano l’approvazione personale, sia quando queste non sono concordanti con la mia linea di pensiero!
E così ho fatto! Ho detto che la scelta di optare per la raccolta dei rifiuti porta-a-porta è stato uno “scimprorio”, perché lo reputo tale!
Aperta parentesi. Scimprorio è un termine sardo che deriva da “scimpru”, che a sua volta significa “scemo, stupido”. Quindi scimprorio è traducibile con scemenza, stupidaggine.
È una stupidaggine pensare che i cittadini della stessa città debbano essere divisi in tre macrogruppi:
- quelli che devono conferire i rifiuti attraverso i mastelli singoli, da depositare all’ingresso della propria abitazione il giorno precedente la raccolta, dalle ore 20.30, e devono ritirarli entro le ore 8.00 del giorno di raccolta, sempreché sia stata effettuata la raccolta;
- quelli che possono conferire i rifiuti nei mastelli condominiali, a loro volta esposti con le medesime modalità dei mastelli singoli;
- quelli che possono usufruire di cassonetti intelligenti, grazie all’uso della eco-card con il proprio codice utente, depositando i rifiuti con modalità nettamente diverse dalle precedenti!
Siamo sicuri che sia una scelta condivisa dai cittadini?
Perché a me, invece, pare tutta un’altra cosa…
Siamo sicuri che la cacca di un bambino di 3 anni non valga quanto quella di un bambino di 2? Perché se incorri nella malaugurata sorte di avere un figlio che usa il pannolino oltre i 2 anni, li puoi smaltire solo nella frazione secca indifferenziata una volta alla settimana. Quindi tieniti i pannolini in casa per sette giorni e stai zitto! Meno male che si parla anche di decoro urbano, perché proprio in questo caso il sacco contenente i pannolini deve essere depositato direttamente nella sede stradale entro le ore 13…
Proporre soluzioni alternative non è fare politica! E le soluzioni alternative ci sono, anche in Italia. Guardiamo l’esempio di Marina di Pisa…