21 marzo

Il primo nome dei santi di oggi è quello di San Serapione di Thmuis.

Thmuis è una città del basso Egitto. Il suo nome, che significa "capra", le deriva dal fatto che in antico vi si adorava tale animale. Di Thmuis, tra il 340 e il 356, fu vescovo San Serapione.

Non si hanno molte e sicure notizie della sua vita. Preposto dapprima alla scuola catechetica di Alessandria, si fece monaco alla scuola di Sant'Antonio abate, che morendo gli lasciò una delle sue tuniche di pelo. La notizia ci è trasmessa da Sant'Atanasio, che di Serapione fu buon amico: lo dimostrano le sue cinque lettere al vescovo di Thmuis, che a sua volta sostenne energicamente il "martello degli ariani".

Chiamato al ministero episcopale, Serapione conservò un acuto rimpianto per la vita monastica. Ne è bella testimonianza la vivace Lettera ai monaci, che esalta l'ottima "scelta" che i monaci hanno saputo fare, rinunciando alle gioie effimere e ai tanti dispiaceri della vita del mondo, descritti con brio e un pizzico d'ingenuità e di retorica. Serapione mette altresì in evidenza l'efficacia del ministero di propiziazione che i monaci esercitano nella Chiesa e nella società, ad imitazione di Abramo e Mosè.

Come vescovo, Serapione dovette impegnarsi nella difesa della dottrina cristiana. Non è accertata storicamente la sua partecipazione al concilio di Sardica (347), in cui fu sancita la riabilitazione di Atanasio; la sede romana fu riconosciuta come la suprema istanza di appello per la Chiesa universale e si operò anche la prima vera rottura tra Oriente ed Occidente. Tuttavia egli fu al fianco di Atanasio nella lotta anti-ariana e fu acerrimo anti-manicheo: lo dimostra il suo Libro contro i manichei, che Facondo dì Ermiana attribuiva erroneamente a Sant'Atanasio e che contiene l'appello a "non lasciarsi colpire dal minimo errore e ad innalzare un bel baluardo nella nostra anima per non cadere preda di un errore più grande".

Non sembra invece che sia di Serapione e comunque non è di mano sua l'ultima stesura dell'Eucologio, una raccolta di 30 preghiere liturgiche, importante per la storia della liturgia egiziana del sec. IV. San Girolamo, che a Serapione dedicò un capitoletto del suo “De viris illustribus”, definendolo "Scolastico" per la sua scienza, c'informa che egli scrisse anche molte "utili lettere a diverse persone". Sozomeno riferisce che egli fece parte di una commissione di cinque vescovi egiziani che andarono da Costanzo II a intercedere per S. Atanasio: la missione fallì e lo stesso Serapione venne cacciato dagli ariani dalla sua sede.
Morì poco dopo il 362.

Oltre a San Serapione, oggi ricordiamo anche San Giustiniano di Vercelli, San Nicola di Flue, San Berillo di Catania, Santi Filemone e Donnino di Roma, San Lupicino, Sant'Endeus (o Enna o Enda) di Aran e Santa Benedetta Cambiagio Frassinello.

Il sole sorge alle 06:25 e tramonta alle 18:37. Il culmine è alle 12:31. Durata del giorno dodici ore e dodici minuti.

La Luna sorge alle 10:53 con azimuth 57° e tramonta alle 02:25 del giorno successivo con azimuth 304°. Fase Lunare: Primo Quarto. Visibile al: 49%. Età della Luna: 7,22 giorni.

Cielo sereno o poco nuvoloso al mattino, con nubi sparse al pomeriggio e qualche fenomeno di pioggia fra le 16 e le 19. Ancora poco nuvoloso in serata.

Le temperature saranno comprese fra gli 8 gradi delle ore 3 ed i 13,1 gradi delle ore 13.

Venti variabili da Nord di moderata intensità, con raffiche fino a 13 km/h (12,6 nodi).

Precipitazioni modeste o consistenti nel pomeriggio, per un complessivo di 3,6 mm.

Un impianto fotovoltaico da 3 kW produrrà mediamente 11,1 kWh.

Si chiude a Bologna oggi 21 marzo 1971 la tredicesima edizione dello Zecchino d'Oro, la manifestazione canora per bambini condotta da Cino Tortorella nei panni di Mago Zurlì. Il brano vincitore è interpretato da Marina Amici e Simonetta Gruppioni che accompagnate dal Piccolo Coro dell'Antoniano hanno intonato "Il caffè della Peppina" scritta da Tony Martucci e Alberto Anelli.

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