Prossima fermata: SALERNO
Non ci sarebbe nulla di male, se questa affermazione fosse riferita solamente al trasporto pubblico locale. Quello che invece sembra ridicolo è pensare che i cittadini di Pompei, venticinquemilacentonovantasei anime, censite dall’ISTAT nel 2017, qualora il Vesuvio decidesse di eruttare, si dovranno armare di coraggio e viaggiare per trenta chilometri verso il porto di Salerno, dal quale saranno imbarcati in direzione Sardegna!
Già a questo punto sorge spontanea una domanda, rivolta ai grandi geni della lampada già sfregata: avete per caso idea di cosa voglia dire avere venticinquemila persone da spostare per trenta chilometri?
Certo, la soluzione proposta è ovviamente qualcosa che accade non nell’immediato. Si tratta di quegli accordi d’intesa previsti dalla Protezione Civile per fronteggiare il rischio vulcanico…
Quindi, se non ho capito male, venticinquemila persone arriveranno al porto di Salerno e saranno imbarcate (cito testualmente un estratto da La Nuova Sardegna) su “imbarcazioni coordinate dalla Protezione Civile regionale sarda”, alla volta dell’isola?
E, di grazia, con quali ca…volo di navi?
Perché se andiamo a scomodare le navi Tirrenia, dobbiamo prendere l’intera flotta! Senza poi considerare che, all’altra parte, ci devono essere i vari servizi di accoglienza e gestione di una moltitudine di persone così copiosa!
Però quello che più mi fa pensare è la frase: “…esigenze specifiche e disponibilità legate al trasferimento in Sardegna”. OVVERO? In poche parole, quali sarebbero le esigenze specifiche? Quelle di povere persone che devono trovare un posto dove stare, per un tot di tempo, dato che un vulcano ha deciso di cancellare la loro casa! E queste esigenze specifiche sono compatibili con un trasferimento via mare in Sardegna?
Dopo tutto questo, cosa c’è ancora da leggere? “A coordinare il trasferimento saranno le autorità sarde”! Wow! Geniale!
Ah beh, però… state tutti tranquilli! È dal 79 (non 1979, esattamente 79 dopo Cristo) che il Vesuvio non erutta, però è stato considerato inattivo solo nel 1944! E intanto ci sono anche le gite turistiche sul cratere!