3 dicembre
di Geronimo Carreras · Pubblicato · Aggiornato
Il 3 dicembre è la volta della ricorrenza di San Francesco Saverio.
Francesco Saverio nacque nacque il 7 Aprile 1506 nel castello di Xavier, nella Navarra (Spagna). La famiglia, di nobili origini, era caduta in disgrazia per aver appoggiato il partito autonomista filofrancese, ed era stata espropriata di gran parte dei beni da Ferdinando il Cattolico. Anche per questo motivo Francesco andò a studiare teologia a Parigi, e sembrava avviato alla tranquilla e ben remunerata carriera di ecclesiastico, quando nel collegio di Santa Barbara incontrò Ignazio da Loyola. Dopo un primo momento di antipatia, Francesco fu conquistato dall'ardore del cavaliere asceta; ai due si unirono presto Pierre Favre e altri studenti, e il 15 Agosto 1534 sette giovani pronunciarono nella chiesa di Montmartre il voto di povertà, castità e ubbidienza al Papa da cui ebbe origine la Compagnia di Gesù.
Il primo obiettivo del piccolo gruppo era un pellegrinaggio in Terra Santa; nel 1537 Francesco si incontrò con gli altri a Venezia, dove fu ordinato prete, ma la guerra tra Venezia e la Turchia impedì la partenza. Dopo una breve permanenza a Bologna, Francesco raggiunse Ignazio a Roma, dove nel 1539 Paolo III riconobbe la Compagnia di Gesù.
Nel 1540 re Giovanni del Portogallo chiese al Papa di inviare dei missionari nelle Indie Orientali, e l’anno successivo Francesco si recò a Lisbona, dove si imbarcò su una nave diretta in India. Il viaggio durò più di un anno, e solo nel maggio del 1542 Francesco poté sbarcare a Goa, dove assunse la carica di nunzio apostolico.
Iniziò così per Francesco un periodo di frenetica attività, dedicata all'assistenza ed all'evangelizzazione delle popolazioni indiane, sottoposte al durissimo regime coloniale europeo. Compì lunghissimi, e, per l’epoca, rischiosissimi viaggi nell'isola di Malacca, nella Nuova Guinea, nelle Molucche, a Taiwan, in Giappone. Quest'opera missionaria metteva continuamente Francesco a contatto con culture, religioni, lingue diversissime, e Francesco si sforzava ogni volta di guadagnarsi la fiducia sia del popolo sia dei signori, ottenendo dovunque numerosissime conversioni. Nel 1552 raggiunse l’isola di Sancian, vicino alla costa cinese, dove un contrabbandiere gli promise che l’avrebbe condotto fino a Canton, ma poi lo abbandonò. Francesco si ammalò di polmonite, e morì il 3 dicembre di quell'anno.
Due anni dopo il suo corpo fu trasportato a Goa, e sepolto nella chiesa del Buon Gesù; ma il suo braccio destro fu poi portato a Roma, e si conserva nella Chiesa del Gesù.
La vita e gli scritti di Francesco Saverio stimolarono potentemente, all'inizio dell’età moderna, l’interesse degli Europei verso le civiltà asiatiche.
Francesco Saverio fu beatificato nel 1619 da Paolo V e santificato da Gregorio XV nel 1622.
Oltre alle celebrazioni di San Francesco Saverio, oggi ricorrono anche quelle di San Birino di Dorchester, San Cassiano di Tangeri e San Sofonia.
«Merry Christmas» era il contenuto del messaggio inviato il 3 dicembre del 1992, dal computer dell'ingegnere inglese della Vodafone, Neil Papworth, al telefono cellulare di un collega. Un semplice augurio natalizio, fatto con largo anticipo, ricordato come il primo SMS inviato nella storia dei dispositivi elettronici.
A quei tempi i cellulari erano esteticamente molto simili agli attuali cordless e la tecnologia a disposizione non permetteva granché, all'infuori della normale telefonata. Il sistema GSM, il più diffuso attualmente, era ancora in fase sperimentale. Ciò spiega il fatto che Papworth si trovasse costretto ad utilizzare il proprio personal computer per inviare un messaggio di appena 15 caratteri.
Il primo SMS scambiato tra due telefoni mobili è stato inviato l'anno successivo da uno stagista della Nokia, il finlandese Riku Pihkonen. Il primato resta, tuttavia, all'ingegnere inglese che ha avuto il merito di aprire la strada a un fenomeno di massa, che in pochi anni ha sconvolto il modo di comunicare delle persone e l'utilizzo stesso del telefonino.
Il boom si è avuto alla fine degli anni Novanta, quando il cellulare ha cominciato a diventare un oggetto inseparabile per milioni di adolescenti, che trovavano più congeniale comunicare tra di loro attraverso i 160 caratteri del messaggino piuttosto che telefonarsi. Negli stessi anni, si è diffusa la consuetudine di utilizzare per il singolo messaggio il termine SMS (dall'acronimo Short Message Service), quando invece quest'ultimo indica il servizio che ne consente l'invio.
Il linguaggio utilizzato, estremamente sintetico e con abbreviazioni originali, ha finito nel tempo con l'influenzare il modo di scrivere in generale dei giovani e i linguaggi utilizzati dai media e nella comunicazione commerciale.
Tra gli utilizzi positivi, va menzionato il nuovo modo di esprimere la propria solidarietà verso temi e contesti sensibili, diffusosi a partire dal 2005, con una donazione effettuata verso organismi senza fini di lucro, semplicemente inviando un SMS.
Quanto i "messaggi" siano, oggi, presenti nella vita delle persone lo testimoniano recenti statistiche che parlano di 6.100 miliardi di SMS inviati in un anno, circa 193.000 al secondo (stime 2010). Numeri che sembravano destinati a ridimensionarsi con la crescente diffusione delle applicazioni di messaggeria istantanea (WhatsApp è il più noto), legati a smartphone e tablet di ultima generazione. Invece, secondo uno studio dell'Economist, nel 2015 è stata raggiunta una media giornaliera di 20 miliardi di SMS e 30 miliardi di messaggi su WhatsApp.
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